Truth - Jeff Beck - 1968
Primo album di Jeff Beck come solista, Truth è figlio di un artista da poco escluso dagli Yardbirds a causa del suo discutibile equilibrio fra genio e sregolatezza.
L'album di debutto è il frutto di una scena musicale giunta ad un punto di svolta: da una parte il blues sembra destinato ad un lento e dignitoso declino, dall'altra sonorità più aggressive, taglienti e pesanti sono in piena ascesa. Truth, come un'istantanea, fornisce un'immagine sonora vivida e pulsante di quel contradditorio '68, tra reminescenze blues, sperimentazioni che sconfinano nell'hard rock e riarrangiamenti di vecchi classici. Il pezzo d'apertura è da considerarsi eredità degli Yardbirds e, insieme ad altre composizioni, è destinato a riscuotere successo e popolarità grazie alle successive interpretazioni da parte di altri artisti. Degna di particolare menzione è la traccia numero 8, suonata da quella che aveva tutta l'aria di poter diventare la formazione dei futuri Led Zeppelin, dato che scaturì dalla collaborazione tra Jeff Beck, Jimmy Page, Keith Moon e John Paul Jones. Da segnalare, inoltre, il fatto che lo stesso Beck scrisse due righe d'introduzione per ogni brano sul retro dell'album, rivolgendosi direttamente all'ascoltatore con tono affabile e confidenziale. |
TRACCE
- Shapes of Things - (Chris Dreja, Jim McCarty, Keith Relf, Paul Samwell-Smith)
- Let Me Love You - (Jeffrey Rod)
- Morning Dew - (Bonnie Dobson, Tim Rose)
- You Shook Me - (Willie Dixon, J. B. Lenoir)
- Ol' Man River - (Jerome Kern, Oscar Hammerstein)
- Greensleeves - (arr. Jeff Beck)
- Rock My Plimsoul - (Jeffrey Rod)
- Beck's Bolero - (Jeff Beck, Jimmy Page)
- Blues De Luxe - (Jeffrey Rod)
- I Ain't Superstitious -(Willie Dixon)