LA MISSIONE SUNJAMMER E LA SERRA SU MARTE
Nel 20° secolo, avendo oramai esplorato quasi ogni angolo del globo, l'innata tensione verso l'ignoto tipica degli esseri umani si è spostata dai nuovissimi continenti ai lembi remoti dell'universo.
Infatti, le spedizioni ai poli, la conquista delle vette himalayane e la scoperta di città perdute hanno donato all'uomo la conoscenza quasi completa della Terra, sia relativa all'epoca contemporanea che a quella passata.
Successivamente missioni spaziali condotte con shuttles, rovers e tecnologie sempre più sofisticate hanno soppiantato quelle terrestri che contavano esclulsivamente sullo spirito di sacrificio e sulla perseveranza dell'uomo.
Fino ad adesso i modi per esplorare lo spazio hanno sempre coinvolto l'impiego di carburanti. Tuttavia, nel 2016 la NASA sembra essere intenzionata a dare luce a quello che oggi è solo un progetto conosciuto con il nome di Sunjammer.
Infatti, le spedizioni ai poli, la conquista delle vette himalayane e la scoperta di città perdute hanno donato all'uomo la conoscenza quasi completa della Terra, sia relativa all'epoca contemporanea che a quella passata.
Successivamente missioni spaziali condotte con shuttles, rovers e tecnologie sempre più sofisticate hanno soppiantato quelle terrestri che contavano esclulsivamente sullo spirito di sacrificio e sulla perseveranza dell'uomo.
Fino ad adesso i modi per esplorare lo spazio hanno sempre coinvolto l'impiego di carburanti. Tuttavia, nel 2016 la NASA sembra essere intenzionata a dare luce a quello che oggi è solo un progetto conosciuto con il nome di Sunjammer.
Questo è finalizzato all'impiego di una cosiddetta "vela solare", capace di spostarsi nello spazio grazie alle particelle energetiche emesse dal Sole che vanno a costituire il vento solare.
In aggiunta all'ovvio risparmio in termini energetici, la vela garantirebbe anche delle prestazioni più elevate per quanto riguarda la velocità, che salirebbe a ben 2,1 miliardi di chilometri all'anno. Come già detto, l'attuazione del progetto è prevista per il 2016 e un suo esito positivo potrebbe aprire un nuovo capitolo dell'esplorazione spaziale. |
Il progetto di vela solare non è però l'unica novità riguardante l'esplorazione spaziale. Infatti, la missione del rover su Marte del 2012 pare aver trovato un seguito. Questa volta la NASA sta progettando la costruzione di una serra sul pianeta rosso, che possa permettere la crescita di piante.
La specie vegetale prescelta sarà la Arabidopsis thaliana, generalmente considerata un tipo di erbaccia sulla Terra, dalle capacità di sviluppo molto elevate. Infatti, l'esperimento consisterà nel vedere come una pianta che cresce comunemente sul nostro pianeta potrà adattarsi ad un habitat molto diverso: su Marte vi sono circa il 40% in più di radiazioni, temperature più basse e una forza di gravità di poco superiore ad 1/3 di quella terrestre.
Il progetto, che, stando ai piani, sarà attuato nel 2020-2021, svelerà se è effetivamente possibile coltivare piante utili ad un'eventuale colonia terrestre e che, a lungo termine, potrebbero anche modificare positivamente l'atmosfera marziana grazie al rilascio di ossigeno. |
Benché il progetto Sunjammer e quello della serra siano ben distinti, non è difficile ipotizzare che, in caso di successo del primo, sarà proprio una vela solare a trasportare su Marte i 200 semi di Arabidopsis thaliana che rappresenteranno un primo passo verso la colonizzazione del pianeta rosso.
Fonti:
http://blog.focus.it/una-finestra-sull-universo/2014/05/25/una-serra-su-marte/
http://www.meteoweb.eu/2014/05/spazio-nel-2016-via-grande-missione-vela-solare/286604/
http://blog.focus.it/una-finestra-sull-universo/2014/05/25/una-serra-su-marte/
http://www.meteoweb.eu/2014/05/spazio-nel-2016-via-grande-missione-vela-solare/286604/