Giuditta II (Salomè) - Gustav Klimt
Figlio del clima artistico variegato e fecondo della Vienna di quegli anni, Gustav Klimt fu leader indiscusso della cosiddetta "Secessione", gruppo di artisti che intendeva distaccarsi violentemente dai canoni comunemente accettati, per coniare un nuovo linguaggio pittorico all'insegna del motto "al tempo la sua arte, all'arte la sua libertà".
Dopo aver segnato una profonda rottura con i dogmi del passato già nelle sue opere paesaggistiche, Klimt se ne distacca ancor più marcatamente durante il suo periodo aureo, aperto e concluso da due dipinti, entrambi dedicati alla figura di Giuditta/Salomè. La seconda di queste opere, quella datata 1909, rappresenta la femme fatale, colei che fa leva sul proprio fascino per ottenere qualcosa, figura estremamente cara a poeti e artisti contemporanei. Lo stile pittorico celebra un modello di bellezza già presente allo stato embrionale in opere precedenti, come Acqua In Movimento, del 1898, che ora diviene decisamente anticlassico, snello e nervoso, racchiuso nello sguardo teso della donna e nella posa spasmodica che assumono le sue dita. Le trame del vestito cosituiscono un vero e proprio puzzle impreziosito dal perfetto equilibrio che Klimt trova tra tecniche differenti, frutto della sua formazione giovanile non convenzionale. Inoltre il pittore austriaco intende omaggiare l'arte nipponica con la scelta di realizzare un'opera dal rapporto lunghezza/larghezza molto grande, strizzando l'occhio al tipico formato delle riproduzioni giapponesi. AUTORE ................. Gustav Klimt
DATA ....................... 1909 TECNICA ................ Olio su tela DIMENSIONI ......... 178cm X 41cm UBICAZIONE ........ Galleria Internazionale d'Arte Moderna, Venezia |