LA SECESSIONE VIENNESE
Contrariamente a quanto il nome potrebbe suggerire, la Secessione Viennese non fu un evento che sconvolse la geo-politica mitteleuropea e non riguardò nemmeno questioni religiose, ma fu un'importantissima corrente artistica che si affermò sul finire del XIX secolo.
Ufficializzato dalla pubblicazione della rivista Ver Sacrum, il movimento mirava a valorizzare le sperimentazioni contemporanee che, nonostante non fossero in linea con i precetti dell'Accademia Delle Belle Arti, contribuirono notevolmente all'evoluzione del panorama artistico europeo.
Ufficializzato dalla pubblicazione della rivista Ver Sacrum, il movimento mirava a valorizzare le sperimentazioni contemporanee che, nonostante non fossero in linea con i precetti dell'Accademia Delle Belle Arti, contribuirono notevolmente all'evoluzione del panorama artistico europeo.
Alcuni dei numeri della rivista Ver Sacrum
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Malgrado la polemica verso i precetti accademici, la Secessione non sconfessava l'arte del passato, ma cercava soltanto di prenderne le dovute distanze, al fine di modernizzare la produzione contemporanea, fino ad allora imbrigliata da regole e canoni accademici e destinata ad un infecondo immobilismo.
In questo senso, il motto della Secessione rappresenta una vivida dichiarazione d'intenti, tra rispetto per il passato e slancio innovatore: |
A ogni epoca la sua arte, all'arte la sua libertà |
Per rendersi conto dell'importanza che le idee della Secessione ebbero sull'arte europea di quel periodo, è sufficiente guardare alla straordinaria produzione di Gustav Klimt, carismatico presidente del movimento sino al 1905.
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